10 consigli per migliorare l’autostima dei figli
Una definizione di autostima
L’autostima è il riflesso delle modalità attraverso le quali l’individuo ha metabolizzato le esperienze relazionali ad alta intensità affettiva nel corso della propria vita. E’ il risultato delle impronte lasciate dalle relazioni primarie con le figure di accudimento, dalle esperienze di socializzazione e da quelle legate al successo nelle diverse prestazioni.
Analizzando la letteratura, l’autostima può essere definita come la capacità del soggetto di osservare e conoscere se stesso, formulare un giudizio su di sé e valutare le proprie caratteristiche.
Quando alimentare l’autostima
L’autostima va nutrita sempre, sin dalla primissima infanzia, in modo tale che quando si arriva all’adolescenza si hanno già delle basi solide, che permettano la costruzione della propria identità e lo sviluppo di un senso di fiducia verso il mondo esterno e verso le proprie capacità.
Avere un buon livello di autostima riveste un’importanza centrale in adolescenza, in quanto permette al ragazzo, se pur con difficoltà, dubbi o incertezze, di affrontare le sfide della crescita, di costruirsi un’immagine positiva di sé, di relazionarsi con i coetanei, di fare delle scelte, di sperimentarsi e muoversi nel mondo con una certa sicurezza e disinvoltura.
I genitori devono essere consapevoli dell’importanza del loro ruolo: le loro parole e i loro comportamenti hanno un peso, condizionano profondamente il figlio, soprattutto i loro giudizi. Per un figlio, sapere che un genitore nutre e nutrirà fiducia in lui, che lo accetta e crede nelle sue potenzialità, lo aiuta ad accrescere la stima di sé e a essere più sicuro.
Occorre, dunque, domandarsi come aumentare l’autostima già nei bambini, soprattutto durante il periodo che stiamo vivendo. L’isolamento dovuto all’emergenza sanitaria non rappresenta un aiuto per quegli individui che hanno già una bassa autostima, anzi, questa condizione, ora come ora, è messa a dura prova. Infatti, la quarantena, chiude il bambino nelle mura domestiche e giustifica il suo ritrarsi da occasioni in cui si sente insicuro. L’ambiente familiare costituisce un rifugio, ma può diventare un alibi per cedere alle limitazioni di una debole sicurezza in se stessi.
Ascolta anche il nostro podcast su questo argomento: Lo psicologo dei bambini: l’autostima nei bambini
Un momento cruciale nella formazione dell’autostima nei bambini si ha intorno al compimento dei due anni. Infatti, a questa età, i bimbi iniziano a manifestare richieste di autonomia. Imparano a ritenersi capaci di portare a compimento determinate attività. Iniziano a sperimentare e chiedono di fare cose da soli, senza l’aiuto dell’adulto.
Per il consolidamento dell’autostima, è importante il tempo dei tre e quattro anni del bambino. In questa fase emergono le prime paure e il piccolo capisce che può intervenire sulla realtà per ottenere quello che vuole. Entra in rapporto con i genitori, cercando il loro riconoscimento e la loro approvazione.
L’ingresso nell’ambiente scolastico ha un impatto molto significativo sulla crescita di un bambino. Il piccolo si trova di fronte al compito di instaurare nuovi rapporti con gli insegnanti e i suoi coetanei. In questo contesto è molto importante rafforzare l’autostima dei bambini. La prima possibile difficoltà per gli studenti che iniziano la scuola è il voto. La valutazione negativa di una prova del bambino può minare la sua sicurezza. I genitori svolgono un ruolo chiave in circostanze del genere. Infatti, è importante chiarire la distinzione tra il voto ottenuto a un compito, o a un’interrogazione, e il valore della persona.
Durante gli anni della scuola primaria e della secondaria di primo grado, la presenza dei genitori assume un nuovo significato agli occhi dei ragazzi: le figure genitoriali diventano modelli per i figli. Il rapporto con i genitori è essenziale perché i bambini imparino a riconoscere e accettare i propri pregi e difetti. Inoltre, in questo periodo è necessario acquisire la capacità di essere responsabili.
Come aumentare l’autostima
Nella pratica, quindi, come aumentare l’autostima? Per rafforzare l’autostima alcune pratiche quotidiane, molto semplici, rappresentano una possibilità concreta per aiutare i propri figli.
1. OSSERVATE E ASCOLTATE. Per entrare in connessione con vostro figlio, osservate i suoi gesti, come si muove e quello che dice, per cogliere il suo punto di vista, e soprattutto chiedetevi “In cosa non si sente abbastanza?”, “Come posso aiutarlo?”. I ragazzi, anche se tendono ad allontanarsi e ad essere più autonomi, hanno bisogno di sentire che voi ci siete sempre per loro, che li capite al volo quando c’è qualcosa che non va e che siete in grado di sostenerli.
2. NON SMINUITE I SUOI VISSUTI. Dovete cercare di mettervi nei suoi panni per entrare in sintonia con lui. Se restate fermi nella posizione di adulti, rischiate di banalizzare i suoi atteggiamenti, le sue emozioni e le sue parole. Frasi come “Ma dai, che vuoi che sia!”, “Non mi sembra grave, si supera!” non spronano il figlio, piuttosto mettono un muro e non lo fanno sentire compreso: il più delle volte non sono alla ricerca di soluzioni, ma di una spalla su cui potersi sfogare. Dunque, l’ascolto e la condivisione sono fondamentali, in quanto permettono a vostro figlio di sentirsi preso sul serio e di aprirsi con voi anche nei momenti di difficoltà.
3. NON FATE PARAGONI. Ogni ragazzo è unico, nelle sue caratteristiche, nei suoi interessi e nelle sue abilità. Cercate di non crearvi aspettative irrealistiche su di lui, evitando di fare inutili pressioni. Fare confronti continui con i fratelli o con gli amici, non serve assolutamente a nulla, se non a comunicare il vostro disappunto, il fatto che non siete felici di lui e che lo vorreste diverso, alimentando i suoi vissuti di inadeguatezza e le sue fragilità interne.
4. RINFORZATE LE SUE RISORSE. Troppe volte, ci si concentra sugli aspetti più negativi del figlio, perdendo di vista le sue risorse e i suoi punti di forza. Quindi, evitando di attaccarlo e ferirlo con continui commenti negativi, mettete in luce le sue potenzialità, riflettete insieme a lui su quello in cui riesce, spronatelo a non restare chiuso ma a mettersi in gioco e a sperimentarsi, soprattutto nelle attività che più gli interessano e da cui trae piacere. I limiti non devono essere vissuti come un ostacolo insormontabile ma come un’opportunità e uno stimolo di crescita: bisogna mettersi in gioco e impegnarsi a fondo nell’obiettivo, anche se ci può volere molto tempo, si può cadere, si può farsi male ma non per questo bisogna arrendersi, ma alzarsi e riprovarci ancora e ancora.
5. LODARLO SI’, MA NON TROPPO. È importante rinforzarlo attraverso commenti positivi come “Bravo, ce l’hai fatta!”, “Hai raggiunto l’obiettivo, continua così!”, soprattutto quando riesce a superare i suoi limiti, le sue paure e i suoi blocchi, così che creda sempre di più in se stesso. Bisogna, allo stesso tempo, però, evitare di fare complimenti esagerati, in quanto possono creare pressioni eccessive, insinuare la paura di deludere le vostre aspettative e perdere di valore e non essere credibili.
6. RASSICURATELO SULL’ASPETTO FISICO. In adolescenza, spesso i ragazzi non si piacciono fisicamente, si sentono brutti, hanno paura di mostrare alcune parti del loro corpo e temono di essere derisi. Non prendete mai in giro vostro figlio sui suoi difetti, non fate battute sarcastiche e non ridicolizzate il suo vissuto, ma aiutatelo a valorizzare le sue particolarità e ad apprezzarle gradualmente.
7. NON SOSTITUITEVI E NON PROTEGGETELO TROPPO. Lasciategli quel giusto spazio di autonomia e di movimento nel seguire le sue aspirazioni e nel prendere decisioni: se lo proteggete troppo e gli spianate la strada, crescerà poggiandovi su di voi, senza mai sentire di poter contare su se stesso e senza sperimentare la propria auto-efficacia, “Io, ce l’ho fatta da solo, con le mie forze!”, aspetto fondamentale per credere e acquisire sicurezza in se stessi.
8. VALORIZZATE LE SUE OPINIONI. E’ importante coinvolgerlo sempre di più nelle decisioni familiari e fargli sentire che il suo pensiero e le sue idee contano e hanno un valore importante per voi. Non trattatelo più come un bambino, non sostituitevi a lui e non imponete a priori il vostro punto di vista. Piuttosto confrontatevi con lui in modo costruttivo, così che possa avere un ruolo, rispettando la sua opinione e chiedendo sempre il suo parere: “Tu che ne pensi? “, “Come ti senti rispetto a questa cosa?”.
9. FAR CAPIRE AL BAMBINO L’AMORE INCONDIZIONATO. Tutti i bambini vogliono essere amati. L’attenzione positiva aiuterà il bambino a sentirsi più sicuro, competente e rispettato. Accettare e amare il bambino esprimendolo con gesti di affetto. Unendo il supporto con adeguate regole, si aiuterà il bambino a sentirsi sicuro e amato, creando la base per la durevole e positiva immagine di sé.
10. CRITICARE IL COMPORTAMENTO NEGATIVO, MA MAI IL BAMBINO. Criticando il comportamento negativo invece che il bambino stesso, lo si può aiutare a percepire le sue azioni come qualcosa su cui lavorare. E’ preferibile scegliere una punizione in base al livello di maturità del bambino, considerando che i bambini con i disturbi dell’attenzione e iperattività potranno comportarsi come se fossero più piccoli, indipendentemente dal loro quoziente intellettivo. Sarebbe bene esprime la critica subito dopo le sue azioni, assicurandosi sempre se abbia capito il motivo per cui è stato rimproverato.
Aiutiamo i ragazzi a comprendere, accettare e accogliere la verità del valore che hanno in essi come esseri umani, perché quando si renderanno davvero conto che il loro valore è uguale a quello di tutti gli altri, potranno aprirsi all’amore e all’accettazione di loro stessi. Ed è questa la base di una sana autostima.
Se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo su Facebook.
Bibliografia
Schab L.M., Autostima: il mio libro di esercizi. Attività per imparare ad accettarsi e a riconoscere il proprio valore, Milano, Erickson, 2016.
Prenota una visita al Centro Ieled
Se volete avere maggiori informazioni o prenotare una visita in una selle nostre sedi cliccate qui per andare alla pagina dei Contatti
- Milano: Via Donati, 12 tel. 02 30453340
- Meda: Viale Francia , 15 tel 0362 1804160
- Rho: Via Crocifisso, 24 tel 02 30453345
- Pavia: Via Riviera, 12 tel 0382 1891060