AUTISMO: un programma di supporto ai genitori
Cari genitori, se, dal punto di vista scientifico, un gruppo di Parent Training è efficace per condividere le proprie emozioni e apprendere nuove strategie per relazionarsi ai propri figli, risulta ancora più funzionale per i genitori che hanno bambini con una disabilità del Neurosviluppo, come l’autismo, per capire come avere supporto.
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Da uno studio condotto su 175 persone tra padri, madri, singoli genitori di bambini o di ragazzi (dai 2 ai 18 anni) che hanno partecipato ad un programma di sostegno genitoriale, è emerso che i partecipanti hanno ottenuto i seguenti benefici:
- Dare un significato positivo alla disabilità apprezzando i piccoli progressi
- Mobilizzare le risorse disponibili attraverso una migliore organizzazione delle attività da svolgere
- Guadagnare vicinanza e unità tra i familiari
- Recuperare apprezzamento per la vita in generale
Il programma di Parent Training per i genitori di bambini con autismo per il supporto proposto da Menazza, Bacci e Vio (2010) è suddiviso in 9 incontri: i primi sei con cadenza quindicinale, e mensile i rimanenti tre. Gli incontri durano circa un’ora e mezza e sono orientati da tre obiettivi:
- Informare i genitori sulle conoscenze scientifiche attuali sull’autismo, le sue caratteristiche, le tecniche riabilitative di documentata efficacia (incontro 1 e 2)
- Formare nei genitori una competenza educativa in grado di sostenere l’azione riabilitativa, ad es. trovare la soluzione ai problemi e come comunicare con il proprio bambino tramite materiale visivo (incontri 3, 4 e 5)
- Aiutarli nel ritrovare un nuovo equilibrio di coppia, con altri figli (se presenti) e con il sistema di cura allargato (concetto di resilienza familiare) (incontri 6 e 7)
- Invitare i genitori a condividere le emozioni più difficili, valorizzare i piccoli miglioramenti (autoefficacia genitoriale), valutare i pensieri “disfunzionali” per sostituirli con pensieri più funzionali e utili (incontri 8 e 9)
Trasversale a ogni incontro è il focus sui punti di forza del bambino e del genitore in una data situazione, le risorse che sono state messe in atto e quelle che si potrebbero usare le volte successive. Vengono analizzati anche i fattori protettivi che permettono ai genitori di ritrovare un equilibrio psicofisico e fronteggiare al meglio le crisi del bambino (es. prendersi cura di se stessi, trovare il tempo per rilassarsi e recuperare energie, superare paure e sensi di colpa, coinvolgere adeguatamente gli altri bambini della famiglia, coltivare il senso dello humour).
Alla fine di ogni incontro vengono rilasciate le schede informative e anche piccoli “compiti” da svolgere durante la settimana così da rafforzare l’idea di un “percorso” in cui il genitore è un protagonista attivo di ciò che accade e non uno spettatore passivo. Vengono ovviamente rispettati i tempi personali di apertura e condivisione della propria storia familiare.
Quelli che seguono sono esempi di schede, da considerarsi come stimoli utili per riflettere, un punto di partenza da approfondire ed esplorare durante le sessioni di gruppo.
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“Se una persona sogna da sola, è solo un sogno.
Se molte persone sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà.”
Miguel Del Cervantes
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