Attività per errori ortografici ribelli: Grafemi omofoni ma non omografi
La lingua italiana presenta regole grammaticali e ortografiche non semplici da acquisire per un bambino, di conseguenza l’ortografia costituisce una difficoltà molto diffusa.
Infatti gli errori ortografici sono molto frequenti nei quaderni dei bambini della scuola primaria, e anche in classe avanzate se non vengono affrontati in maniera adeguata in questa fascia di età.
I bambini possono avere difficoltà sia nell’applicazione del sistema di conversione fonema-grafema (suono-segno) sia nell’applicazione di regole ortografiche.
Gli errori che in genere si riscontrano nelle produzioni scritte dei bambini sono
- scambio di suoni simili , come p/b f/v t/d c/g
- omissione e aggiunta di lettere e sillabe
- inversioni
- grafema inesatto, ossia difficoltà nell’utilizzo di digrammi e trigrammi (sc, gn, gl, ch, gh, ci, ce, gi ,ge)
- separazioni illegali, per esempio “in sieme” invece che “insieme”
- fusioni illegali, per esempio “lacqua” invece che “l’acqua”
- scambio di grafemi che hanno lo stesso suono (omofoni) ma si scrivono diversamente (non omografi), come c/q e -cq
- omissione o aggiunta di h verbo
- doppie
- accenti.
Grafemi omofoni ma non omografi: c/q
I grafemi omofoni ma non omografi sono grafemi che hanno lo stesso suono ma si scrivono diversamente. Per esempio ai grafemi “c” e “q” corrisponde lo stesso suono ma non possono essere usati indistintamente nella scrittura. Nella lingua italiana c’è una regola che spiega quando utilizzare “c” piuttosto che “q”.
In questi casi i bambini per scrivere devono utilizzare la via lessicale, ossia quel canale che ci permette di ricordare, e quindi anche di leggere e scrivere, la parola nella sua globalità. Se non utilizzassimo questa via, in casi come i suoni omofoni ma non omografi, l’analisi fonologica ci porterebbe a sbagliare in quanto, affidandoci solo all’analisi dei suoni, non sapremmo quando utilizzare “c” e quando “q” visto che a quel suono possono corrispondere due grafemi.
Di conseguenza è importante creare con i bambini una rappresentazione ortografica visiva di quelle parole che non possono essere spiegate fonologicamente, ossia solo basandosi sull’analisi dei suoni.
#1 Il foglio promemoria
E’ utile segnare su un foglio/un cartoncino la regola grammaticale che spiega quando usare “c” e quando usare “q”, così il bambino potrà consultarlo ogni volta in caso di dubbio. Questo foglio così diventa uno strumento per il bambino, il quale utilizzando questa strategia potrà “sconfiggere” questo errore ortografico ribelle.
La regola è la seguente:
se dopo la lettera “u” è presente una consonante, allora bisogna usare “c”
per esempio nella parola “cuscino” dopo la “u” c’è la “s” che è una consonante e quindi la parola si scrive con “c”.
Invece se dopo la lettera “u” è presente una vocale, allora bisogna usare “q”
per esempio nella parola “quadro” dopo la “u” c’è la “a” che è una vocale e quindi la parola si scrive con “q”.
Sul foglio promemoria oltre alla regola potete scrivere anche gli esempi.
#La memo tabella
Come per ogni regola però ci sono delle eccezioni. Infatti esistono delle parole, definite capricciose, che non rispettano la regola perché nonostante ci sia una vocale dopo la “u” si scrivono con la “c”.
“Ti ricordi della consonante q? Quella che dopo di lei vuole sempre la u!
E siccome le piace essere originale oltre alla u vuole anche un’altra vocale.
Attento però a non sbagliare: ci sono parole che solo con la c vogliono stare!”
Questa è una filastrocca che può aiutare il bambino a ricordare che ci sono delle eccezioni.
Potete costruire una tabella inserendo all’interno il testo della filastrocca e la lista delle parole capricciose: cuoco, cuoio, scuola, cuocere, circuito, cuore, taccuino, percuotere,rincuorare, scuotere.
Anche questo diventa uno strumento per aiutare il bambino a decidere la corretta ortografia delle parole.
#Allenamento
Per imparare ad applicare bene la regola, è necessario allenarsi svolgendo molti esercizi.
Potete proporre al bambino una lista di parole dove deve scegliere se serve “c” o “q”
Una lista di parole può essere la seguente:
C o Q ? | ||
li….uore ….uscino ….ucciolo ….uaderno s…uola | ….uota ….ualifica ….uccia ….uore | ….uaranta ….uota ….uoio ….uoco |
Oppure un’attività potrebbe essere inserire “c” o “q” nelle parole presenti nelle frasi:
Mario appende alla parete un nuovo …uadro Mio zio ha …uaranta anni Ho comprato un …ucciolo di cane e devo scegliere la …uccia Il cielo è …upo, mi sa che si mette a piovere …uanti pesci ci sono nel tuo ac…uario? Agata e Priscilla vanno a s…uola insieme Da grande voglio fare la …uoca |
E’ importante che il bambino abbia a disposizione il foglio promemoria e la memo tabella durante lo svolgimento degli esercizi.
Ecco qui le attività per sconfiggere l’errore ribelle del grafema omofono ma non omografo!
Se vi sono piaciute rimanete aggiornati per scoprire il prossimo articolo!
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