Adolescenza e adozione: quali difficoltà?
Spesso i genitori dei ragazzi adolescenti si sentono come sulle montagne russe. Il passaggio dall’infanzia all’età adulta può costituire la fase tendenzialmente più critica dello sviluppo. Possono essere presenti dubbi, incertezze e fluttuazioni emotive improvvise. È per questo che un giorno il proprio figlio può apparire come il bambino che si conosceva bene, e in altri giorni, sarà difficile riconoscerlo o approvare le sue scelte.
Gli adolescenti sono impegnati in quel difficile processo che conduce alla formazione dell’identità e alla separazione dalle figure genitoriali. Nel processo di formazione dell’identità, sono presenti domande del tipo:
- Chi sono io?
- Chi sono i miei modelli?
- Che cosa voglio essere quando sarò grande?
Porsi domande sulla propria identità è un processo mentale difficile e complesso, accompagnato a volte da un senso di turbamento e di vuoto. Per gli adottati questa esperienza risulta spesso più faticosa poiché molte domande rimangono senza risposta. Il vuoto riguardo alle proprie origini e la mancanza della possibilità di confronto sui possibili itinerari di sviluppo rende l’adolescenza una sfida ancora più difficile per i ragazzi adottati. Lo sviluppo della propria identità diviene un compito ancora più complesso perché nel definirsi devono considerare le somiglianze e le differenze con la famiglia adottiva tenendo conto, allo stesso tempo, delle proprie origini sulle quali spesso ci sono informazioni frammentate. I ragazzi adottati per poter progettare il loro futuro e guardare avanti devono poter conoscere il proprio passato.
Nel processo di separazione dai genitori l’adolescente è chiamato a rendersi progressivamente indipendente sia a livello intellettuale che affettivo dalle figure dei genitori e dalle loro rappresentazioni mentali. I ragazzi, durante questa fase, possono sperimentare tristezza, paura, rabbia, ed eccitazione. Queste emozioni contrastanti creano, a loro volta, messaggi contrastanti, una sorta di “Lasciami in pace, ma non mi lasciare”. Il bisogno di differenziarsi e di emanciparsi dai genitori, si scontra con la paura di poter vivere nuovamente l’abbandono perché la separazione dai genitori e l’acquisizione dell’autonomia possono riattivare la reale perdita dei genitori biologici.
La letteratura è concorde nell’indicare una maggior presenza di problematiche (difficoltà scolastiche, difficoltà comportamentali, relazionali ed emotive) negli adolescenti adottati rispetto ai coetanei non adottati.
È importante costruire dei momenti in cui l’adolescente adottivo e i suoi genitori possano confrontarsi e approfondire le tematiche tipiche dell’adozione: la storia pregressa, la differenza etnica e la ricerca delle origini sono solo alcune delle questioni che meritano di essere affrontate. Il lavoro con l’adolescente deve sempre coinvolgere la famiglia e associare competenze specifiche sull’adozione e sulle problematiche in atto.
Chiara Scurati Psicologa