Adolescenti ai tempi del coronavirus
Coronavirus e adolescenti, come possiamo comportarci?
Bar pieni, ragazzi appiccicati e ammassati completamente incuranti del pericolo. D’istinto avrei scritto che sono incoscienti, stupidi e chissà che altro. Invece sono riuscita a fermarmi e non seguire la rabbia (moltissima a dire il vero) che mi ha accompagnato nella visione di questo video.
Che cosa ha bloccato la mia reazione impulsiva? Che cosa mi ha permesso di non seguire le mie emozioni?
La risposta è davvero semplice: è stato il mio cervello e in particolare, la mia corteccia prefrontale, è entrata in azione. L’età adulta non a caso è definita l’età della ragione.
I ragazzi del video, come del resto tutti gli adolescenti, sono impulsivi e meno consapevoli dei rischi che spesso corrono con i loro comportamenti. Nei giovani, la regione della corteccia prefrontale è infatti ancora in formazione. Tale area del cervello è legata al processo decisionale, cioè, è l’area che ci permette di pensare prima di agire.
Sara Jane Blakemore, professore di Neuroscienze Cognitive all’istituto di Neuroscienze Cognitive dell’ University College di Londra , ha studiato a fondo il cervello degli adolescenti
Secondo gli studi condotti dalla Blakemore, l’idea che il cervello termini il suo sviluppo nell’età infantile era completamente sbagliata. Il cervello cresce e cambia continuamente, solo circa l’80% è sviluppato negli adolescenti. La parte più grande, la corteccia, è divisa in lobi che maturano dalle regioni posteriori a quelle frontali. L’ultima sezione a svilupparsi è appunto il lobo frontale, responsabile di processi cognitivi come il ragionamento, la pianificazione e il giudizio. Questa funzione mentale di solito raggiunge il suo pieno sviluppo tra i 25 e i 30 anni.
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La presenza di queste differenze a livello cerebrale non significa che i giovani e gli adolescenti non possano prendere decisioni adeguate o non comprendano la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Inoltre, non significa che essi non debbano essere ritenuti responsabili delle loro azioni.
Cosa possiamo fare noi adulti
Queste considerazioni sullo sviluppo cerebrale posso aiutare noi adulti a porci come guide autorevoli in questo periodo di corona virus.
Un ragazzo di 20 anni che vive a Milano per studiare sarà, in questo periodo, dominato dalle sue emozioni. E non è forse la paura che sta riempiendo le nostre giornate? Probabilmente questo ragazzo prenderà il primo treno o si butterà in macchina per tornare verso a casa.
Qui, in questo preciso momento parlando di coronavirus e adolescenti, possiamo entrare in gioco noi adulti. Perché noi abbiamo tutte le strutture cerebrali per poterlo fare. Noi possiamo esercitare un piena facoltà mentale il nostro senso di responsabilità civica e sociale.
Quelle funzioni cerebrali che non sono ancora sviluppate nell’adolescente, possono essere vicariate dall’adulto.
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I grandi possono riuscire a non farsi prendere dal panico e aiutare a prendere la decisione migliore.
Certo il momento non è semplice nemmeno per noi diciamocelo, e quando poi ci sono di mezzo i figli si tende a non capirci più niente.
Eppure siamo chiamati a un grande sforzo e siamo noi adulti a poter consigliare, spiegare e confortare i giovani e gli adolescenti in questo periodo di emergenza sanitaria.